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L'origine della devozione a Carlentini

L'origine della devozione verso Santa Lucia può essere ricondotta al periodo della stessa fondazione della città Infatti gli abitanti di Carlentini il 15 marzo 1621, secondo l'antica usanza di mettere la città sotto la protezione di un Santo, Santa Lucia a "Patrona protettrice ed Avvocata della città" chiedendone la proclamazione ufficiale.
Le celebrazioni avvenivano ogni anno nel giorno della Pasqua di resurrezione ma si ri
velarono inopportune e il 3 aprile 1842 furono spostate alla Pasqua di Pentecoste.


Trenta anni dopo e precisamente il 20 ottobre 1872 il Consiglio deliberò di festeggiare la Patrona
la quarta domenica di agosto di ogni anno, tradizione rimasta immutata fino ad oggi.

 
Il simulacro di Santa Lucia, in argento, la raffigura seduta sul trono, ed è conservato nella Cappella di Santa Lucia, in Chiesa Madre. Nel simulacro vi è conservata una reliquia. Un’altra reliquia è posta nel reliquiario a forma di braccio, sempre conservato in Chiesa Madre.
Nella Chiesa Madre vi sono diversi dipinti in onore della Santa Siracusana, nella Cappella vi è un dipinto dove è raffigurata Santa Lucia con la Madonna e il Bambino, e nello sfondo la città di Carlentini. Mentre nell’altare della Cappella vi è il bassorilievo in marmo della Santa.

Dipinto raffigurante il martirio di Santa Lucia ( Chiesa Madre Carlentini)
Nella parete destra dell’altare maggiore vi è raffigurato il martirio di Santa Lucia, e nella volta centrale della Chiesa Madre, vi è raffigurata la Gloria di Santa Lucia.
Altro luogo importante per il culto di Santa Lucia è la piccola immagine votiva che si trova in via Porta Agnone e conosciuta dai carlentinesi come “U peri aliva”, perché la leggenda vuole che in questo luogo si fermò Santa Lucia nel suo viaggio verso Catania.